I TERMINI COMUNI SU CUI È MEGLIO FARE CHIAREZZA
“A” come Accertamento (di morte con criteri neurologici): è uno dei modi con i quali certificare la morte, che si manifesta con la cessazione irreversibile e definitiva delle funzioni del cervello. Questo criterio prevede la verifica per 6 ore consecutive dell’assenza di attività cerebrale sotto lo stretto controllo di 3 medici esperti.
“B” come Banche dei tessuti: sono delle strutture sanitarie pubbliche, dislocate sul territorio nazionale, che hanno il compito di conservare e distribuire i tessuti che verranno trapiantati, certificandone la qualità e la sicurezza.
“C” come Cellule staminali emopoietiche: sono le cellule staminali adulte in grado di generare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Oltre che nel midollo osseo, sono presenti nel sangue periferico e in quello contenuto nel cordone ombelicale. Il trapianto di questo tipo di cellule rappresenta una cura efficace per molte malattie, come la leucemia. Chiunque può diventare un donatore di cellule staminale emopoietiche, purché sia in salute e non sia affetto da malattie trasmissibili con il sangue.
“D” come Dichiarazione di volontà: è il modo con cui ogni cittadino maggiorenne può esprimere il proprio consenso o diniego alla donazione di organi. Ci sono diverse modalità per dichiarare la propria volontà sulla donazione di organi e tessuti e sono tutte pienamente valide ai sensi di legge. Ai fini della donazione, fa fede l’ultima dichiarazione resa in ordine temporale. Nel nostro Paese il principio del silenzio-assenso non ha trovato attuazione e, per questo, tutti i cittadini maggiorenni hanno l’opportunità (e non l’obbligo) di esprimersi alla ASL di appartenza, all’ufficio anagrafe dei Comuni che hanno attivato questo servizio, compilando una delle tessere distribuite dalle Associazioni di settore o scrivendo su un foglio libero il proprio volere.
“F” come Famiglia: i familiari aventi diritto a esprimersi sulla donazione in caso di assenza di una dichiarazione rilasciata in vita sono: coniuge non separato, convivente more uxorio, figli maggiorenni e genitori.
“G” come Garanzia: il Sistema Trapianti garantisce la tutela sia dei donatori, che dei riceventi. Perché rispetta la volontà di chi si esprime, tutela la salute di chi riceve ed è sicuro e trasparente in tutte le procedure.
“I” come Italia: con un po’ di orgoglio vogliamo dire che l’Italia -nel campo dei trapianti- è prima in Europa per la qualità degli interventi, ai primissimi posti per attività complessiva.
“L” come Legislazione il sistema trapianti in Italia è regolato da una serie di leggi, decreti, linee-guida e direttive europee che garantiscono trasparenza e qualità in ambito di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti.
“M” come Ministero per la Salute: tra i suoi molteplici obiettivi, ha quello di promuovere l’informazione sulla donazione e il trapianto di organi, tessuti e cellule.
“P” come Prelievo: si esegue solo quando c’è il consenso alla donazione (espresso in vita o rilasciato dai familiari) e quando non ci sono controindicazioni cliniche (ad esempio, nel caso di una malattia trasmissibile). Il prelievo non va confuso con il termine “espianto”, l’asportazione dal ricevente di un organo precedentemente trapiantato.
“Q” come Qualità: è l’analisi approfondita sull’esito dei trapianti, in termini di sopravvivenza del paziente e dell’organo. Questo tipo di analisi prende in considerazione anche i dati sulla qualità di vita del trapiantato, costantemente monitorata nel corso della sua vita.
“R” come Ricerca: la ricerca è parte integrante del lavoro del CNT che partecipa a numerosi studi multicentrici nazionali ed internazionali molti dei quali finanziati direttamente dalla Comunità Europea. Il Centro svolge attività di coordinamento dei progetti di ricerca e dei programmi sperimentali di trapianto, curandone la gestione organizzativa, la metodologia e i contenuti scientifici.
“S” come opravvivenza: la distinzione tra la sopravvivenza del paziente e dell’organo a 1 anno dal trapianto rappresenta uno dei parametri per valutare la qualità del trapianto. Mentre la sopravvivenza del paziente è un termine di immediata comprensione, quella dell’organo si riferisce alla riuscita del trapianto e al non fallimento dell’organo nello svolgere la sua funzione.
“T” come Tutela: si traduce nello svincolare l’accertamento di morte con criteri neurologici al processo di donazione. Qualora si verifichino le condizioni cliniche per accertare la morte di una persona con criteri neurologici (di solito questo avviene nelle rianimazioni o nelle terapie intensive) i medici hanno il dovere di procedere all’iter, indipendentemente dalla possibile donazione. Inoltre, la Commissione di medici che certifica la morte è indipendente da chi ha riscontrato lo stato di morte e diversa dall’équipe che eseguirà il prelievo e il trapianto.
“U” come Università: ai fini della ricerca il Centro Nazionale Trapianti collabora con le Università e gli Istituti di ricerca.
“V” come Valvole Cardiache: che consentono il passaggio del sangue in una sola direzione, impedendogli di rifluire durante l’azione di pompaggio del cuore. Può accadere che una o più valvole del cuore non funzionino più come dovrebbero; occorre dunque ripararle o sostituirle. Oggi i trapianti di valvole cardiache da donatore umano sono interventi di routine.